Da un’indagine condotta da Deloitte sulle tecnologie digitali in Europa è emerso come l’innovazione rappresenta un investimento strategico per le imprese. L’indagine ha coinvolto 760 aziende europee situate in 16 paesi e appartenenti a 20 rilevanti settori di attività.
L’88% delle aziende europee prevede di aumentare gli investimenti in innovazione.
I robot non ruberanno posti di lavoro
La maggior parte delle aziende europee ritiene che le tecnologie avanzate non incideranno negativamente sulla forza lavoro in essere. Il 41% delle imprese prevede un aumento dell’organico a tempo pieno e il 29% ritiene rimarrà invariato. Italia e Regno Unito sono i paesi più ottimisti: il 60% delle realtà italiane e il 58% delle inglesi immaginano un incremento delle risorse umane impiegate in azienda.
Solamente il 23% ipotizza una diminuzione dei dipendenti per mano della tecnologia, pur essendovi pareri fortemente contrastanti in settori quali il bancario e finanziario dove i pareri a favore di un aumento e di una contrazione si bilanciano (42% in entrambi i casi). In campo energetico e assicurativo ci si aspetta il maggior numero di esuberi (rispettivamente 40% e 30%).
Dove nasce l’innovazione
L’avvento delle nuove tecnologie guida l’innovazione per il 92% delle aziende, mentre le necessità di consumatori sempre più informati ed esigenti spingono l’86% delle imprese a innovare, specialmente nei settori dei beni di consumo (96%), tecnologia (94%), trasporti e logistica (92%). Il cambiamento demografico ispira l’innovazione nel 72% delle aziende, come evidenziato dall’88% delle realtà in Italia e dal 75% in Germania, due paesi con le popolazioni più vecchie al mondo.
I maggiori ostacoli all’innovazione
Il 34% delle aziende intervistate individua nella resistenza culturale il principale ostacolo alla promozione dell’innovazione, particolarmente sentito in settori quali l’assicurativo (39%), il bancario e finanziario (36%), l’automotive (29%). Oltre alla resistenza al cambiamento, le sfide all’innovazione includono il tema della sicurezza dei dati (30%), ma anche la mancanza di competenze tecniche e di fornitori in grado di implementare soluzioni tecnologiche avanzate. Il 32% delle aziende italiane evidenzia la difficoltà di accesso a personale con competenze tecniche utili a innovare e il 22% sente la mancanza di sostegno da parte del governo.
Digitalizzare, attrarre talenti e fare rete per non perdere opportunità
“Per creare valore ci sono alcuni elementi da tenere in considerazione: a fianco delle nuove tecnologie servono competenze e un network aziendale che favorisca l’integrazione di nuovi sistemi e idee. Eppure i dati indicano che le aziende europee non si sono ancora rese conto dell’importanza degli ecosistemi per il loro futuro”, afferma Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Central Mediterranean. “Solo il 28% delle imprese europee investe in start-up o collabora con università e centri di ricerca, mentre appena il 31% interagisce con start-up attraverso acceleratori aziendali. Se implementati, gli ecosistemi aziendali offrono rapido accesso alle nuove conoscenze velocizzando i processi innovativi e accrescendo le capacità di innovazione interne.”